lunedì 21 aprile 2008

L'anomalo bicefalo e il Bagaglino

Mi ci è voluta una settimana per metabolizzare il risultato elettorale e per realizzare che, alla faccia dei tanti morti ammazzati, delle manifestazioni contro la criminalità organizzata, alla faccia degli appelli accorati dei familiari delle vittime, la Mafia ha vinto, grazie al suo fido servitore (“ha ragione Marcello (Dell’Utri), è stato un eroe” ha detto riferendosi al pluricondannato e omicida boss mafioso Vittorio Mangano, che fu costretto a mettere come stalliere nella sua villa di Arcore...), prossimo presidente del Consiglio di un’Italia pigra, addormentata, smemorata e sempre più prona al terrorismo mediatico del nanetto e dei suoi servi...che stanno per riprendere il lavoro lasciato a metà nel 2006, non resettato dal governo di pseudosinistra, ma addirittura legittimato dalla sua ignavia... E quindi si riparte dal rafforzamento di leggi incivili, come quella che ha depenalizzato il falso in bilancio, la Cirami, la xenofoba Bossi-Fini sull’immigrazione, la grottesca Fini-Giovanardi sulle droghe, la devastante legge 30 che ha sancito il precariato come unica condizione esistenziale dei giovani e non solo, la legge Gasparri giudicata incostituzionale, che permette a Rete4 di trasmettere abusivamente su frequenze assegnate a Europa7, il ritorno al nucleare, e via andare..., inceneritori dovunque, presentati come unica soluzione al problema dei rifiuti e al problema energetico, la storia verrà riscritta da Dell'Utri, e quella che forse sarà la prima legge vergogna del prossimo governo, quella sulle intercettazioni, che commina 5 anni di carcere e una penale sia per chi ordina le intercettazioni “indebitamente” (chi decide se sono indebite o meno?) sia per chi le esegue e una multa di 100 mila euro per chi le pubblica... Se si tiene presente che la maggior parte dei reati commessi dai parlamentari che siederanno nella prossima legislatura, sono venuti fuori grazie alle intercettazioni telefoniche, si capisce come questa legge non avrà alcun problema ad essere votata trasversalmente, (già sento il coro dei sostenitori che sventoleranno come scusa la privacy dei cittadini!)... e giù...ancora più giù nella classifica mondiale sulla libertà di stampa, e ancora leggine per completare il piano massonico di cui Licio Gelli si gode il “copyright” ammirando il lavoro del piduista “testa d’asfalto”, tessera Loggia P2 1816, come ebbe a dichiarare in un’intervista a Repubblica di cinque anni fa ...

E questo grazie agli allocchi che hanno votato ancora per lui, per la sua coalizione, rintronati da 15 anni di ammaliamento televisivo e giornalistico, imbarbariti dal deserto di vera informazione, assuefatti, dal mondo patinato di veline e reality, a ogni genere di nefandezze, incapaci di produrre un minimo pensiero critico, e allora vien da dire “se lo meritano Berlusconi” se non dovessimo subirlo anche noi...

Beppe Grillo dice che “Veltroni ha fatto il miracolo...è stato lui a risuscitare Berlusconi, che era ormai ridotto ad una salma...”, col suo moderatismo, con il vecchio adagio che la demonizzazione dell’avversario non paga, con i suoi toni riconciliativi..., e, dunque, abbiamo assistito ad una campagna elettorale finta, su programmi finti, uguali per l’85%, in cui il mafionano, mentendo, com’è nella sua natura, faceva ogni genere di accuse alla sinistra, ai “comunisti”, e dall’altra parte si rispondeva “pacatamente”, “con umiltà”, con i “ma anche”, quando bastava usare il vantaggio oggettivo che non serve mentire per contrastarlo, bastava dire la verità, ma le verità nessuno gliele spiattellava in faccia, in piena coerenza, d’altronde, con i due anni di governo, in cui c’era la possibilità di cancellare e resettare lo scempio dei cinque anni precedenti, e non lo si è fatto.

L’altro dato che rilevo con amarezza è quello della Sinistra Arcobaleno, che paga sicuramente l’aver fatto parte di un governo che, nelle aspettative, ha deluso, ma che paga, come ha detto padre Zanotelli, anche la scollatura che negli ultimi anni ha aperto col mondo operaio e precario e con quello pacifista e antagonista; quindi mi auguro che da questo risultato tragga un monito a ricominciare dalla base, a urlare la propria diversità, la propria visione del mondo, alternativa a quella neoliberista, che vediamo ormai in fallimento, e che scatena le paure, la paura per la propria sicurezza personale, la paura di perdere il posto di lavoro, quelle paure su cui hanno fatto leva partiti come la Lega Nord, che ha avuto, non a caso, un risultato eccezionale, aizzando queste paure concentrandole contro l’immigrazione...

Intanto, ci toccano cinque anni in cui ne vedremo delle belle, ma, ahimé, ne vedremo di tragiche, le avvisaglie ci sono tutte, dal rinnovato appoggio a Bush, al macchiettistico incontro nella villa in Sardegna con l’amico Putin, in cui il mafionano si è riesibito, oscurando il Bagaglino, fatto arrivare apposta per allietare la serata, fino a fare il gesto di un mitra puntato contro una giornalista russa che si è permessa di fare una domanda scomoda allo zar... Sapendo la fine che ha fatto la giornalista Anna Politkovskaja, che denunciava i crimini e il genocidio in atto in Cecenia, davvero un bel colpo!

Prepariamoci alla terza era dell’anomalo bicefalo!

venerdì 11 aprile 2008

No, questa destra no!

Fino a quattro giorni fa ero deciso ad astenermi dal votare per almeno due motivi: una legge elettorale truffa, che svuota di senso democratico anche l'ultima briciola di potere rimasto al cittadino, impedendogli di esprimere la propria preferenza sul candidato che ritiene più adatto a rappresentarlo, e la delusione profonda che nutro per una sinistra, che rinnegando nei fatti la sua storia, il suo patrimonio ideale, ha fatto la fortuna dei suoi ultimi 15 anni facendo leva su un'alternativa, quella berlusconiana, sicuramente più squallida e impresentabile.

E allora, la stanchezza, la disaffezione, il rifiuto di alimentare ulteriormente l'ignavia di chi ha permesso quell'alternativa lì, mi avevano portato a non prendere neanche in considerazione il votare allle prossime elezioni. Da tempo seguo le battaglie di un comico (un comico!), Beppe Grillo, che da vent'anni fa battaglie per migliorare concretamente il livello di civiltà e di progresso vero di questo nostro paese, sia sotto il profilo ambientale che politico, condite da una denuncia efficace (grazie anche alla sua vis comica) delle storture delle amministrazioni centrale e periferiche; abbiamo formato un gruppo (Grilli Aquilani) anche a L'Aquila, fatto di persone, anagraficamente trasversali, accomunati da una disaffezione profonda per questa politica, e dalla voglia, quindi, di resettarla, per ricostruirne una vera, dal basso, che parte dalle cose concrete, dal miglioramento del nostro territorio, fino ad arrivare alla denuncia generale delle ingiustizie che si consumano quotidianamente nel nostro bel paese. Condivido nella sostanza le motivazioni di Grillo, che adduce all'invito ad astenersi da queste elezioni, fra cui soprattutto quella di finirla col votare il “meno peggio”, che è un'implicita rinuncia a volere un cambiamento vero della propria vita e della propria condizione esistenziale.

Solo che quando quattro giorni fa ho sentito il Mafionano di Arcore assecondare il suo sodale Dell'Utri, amico dei mafiosi, nel tessere le lodi del boss mafioso Vittorio Mangano, stalliere della sua villa, in cui aveva organizzato addirittura una attentato dinamitardo, “ma fatto con delicatezza” (così Berlusconi l'aveva giudicato parlandone appena dopo al telefono con l'amico Marcello), un uomo arrestato cinque volte per traffico di droga e truffa, che un vero eroe, Paolo Borsellino, morto non certamente per cause naturali, definì “testa di ponte della mafia al Nord”, ho deciso di andare a votare, per non regalare la mia astensione ad una persona così, che ne sarebbe certamente felice. Questa è l'ennesima riprova dell'impresentabilità di un siffatto soggetto, allergico alla verità e alla democrazia, a cui mezza Italia si è assuefatta, anestetizzata dalle sue televisioni fondate sul nonpensiero e sull'acriticità più pelosa, e di cui all'estero si meravigliano di come non ci sia una legge civile che ne impedisca la candidatura.

Allora, non per convinzione, ma, ancora una volta turandomi il naso, non voterò “per”, ma “contro” una destra così comicamente pericolosa.

martedì 8 aprile 2008

Sognare la realtà


Si sente...è nell’aria...si percepisce in ogni battuta, in ogni lamento biascicato, in ogni imprecazione...dai discorsi da bar a quelli in ufficio, dall’operaio che suda il suo salario (il più basso dei paesi europei) al precario operatore di call center che taglia una smorfia di sorriso al telefono (che se potesse strozzerebbe per i nervi chi sta all’altra parte),...il livello di sopportazione è ormai superato. La scollatura tra il paese reale, fatto di sudore, mafia, impossibilità di arrivare dignitosamente alla fine del mese e quello reality, dei partiti, patinato e formato minuto per minuto dalle televisioni, è abissale.

E questo si evince anche da uno degli ultimi sondaggi Eurispes: solo il 14% degli italiani ha fiducia nei partiti; se si tiene conto poi che questa percentuale comprende i vari affiliati, tesserati, mogli, cani, porci...capiamo che è davvero un’inezia. Mi si potrebbe obiettare “sì, ma sembra che voti più del 14%!...”; d’accordo!, ma è ormai un voto stanco, un voto triste, un voto rassegnato, spesso (specie nel sud, ma non solo!) un voto di scambio, intercettato dalle varie mafie, un voto imposto da una classe politica con le sue grancasse televisive, che lo fa percepire ancora come un dovere irrinunciabile di un cittadino di buona volontà; ma l’«ottimismo della volontà», di gramsciana memoria, mi fa intravedere dalla crepa evidente che si è formata, una luce, una nuova coscienza civile che rinasce dalle ceneri di un incendio doloso, appiccato dalla rabbia, dallo sfogo di chi vuole resistere e liberarsi.

Il primo passo il popolo lo sta già facendo, spegnendo la televisione, che continua a perdere sempre più ascolti, perché ne avverte la morbosa ripetitività, i suoi culi, tette, su cui fonda la pubblicità e quindi la possibilità di stare in piedi, le sue fattorie, le sue isole, i suoi grandifratelli, le penose buonedomeniche, l’insopportabile ronzio della vespa che sguazza sulla merda che propina porta a porta ogni giorno, il tappetino mentana, il gossip di pseudotg che per il novanta percento dei loro minuti lumacheggiano ossequio ai politici di turno, dal mafionano di Arcore al das veltroniano, ai vari fini, casini, i fucili fallici di bossi...

Il loro potere sul popolo sta scemando, continueranno a rinnovare le vesti, a camuffarsi sotto vari simboli, ma sono stanati, rimarranno a parlarsi addosso, denudati dai loro sudditi, che non li seguiranno più.Per ora, ancora per pochi anni, si andrà a votare per scegliere da chi essere presi in giro, comandati, e umiliati, ma sta per abbattersi su di loro un uragano di proporzioni enormi, che li coglierà impreparati e a bocca aperta.

P.S. il “pessimismo della ragione” mi fa alzare gli occhi al cielo e mi fa dire “spero di non sbagliarmi!”