venerdì 18 luglio 2008

Auguri don Andrea!


Non ci siamo mai conosciuti “dal vivo”, ma se dovessi dare il primo nome che mi viene in mente alla condotta di un vero cristiano, di uno che conduce la propria vita con il vangelo in mano e nel cuore, beh…quello sarebbe Don Andrea Gallo, ed evocherebbe subito l’immagine di quell’uomo in abito da prete, col fazzoletto rosso al collo e il sigaro nella destra, ed una voce stentorea pure in un genovese strascicato, che urla in faccia al perbenismo benpensante la sua ignoranza e la sua vigliaccheria, ma con lo sguardo dolce del perdono sempre e comunque, pronto ad accogliere nella sua comunità di San Benedetto al Porto a Genova, tutti, ma proprio tutti, dai tossici,alle prostitute, agli zingari, agli immigrati, a tutti quei personaggi che popolano la poetica di un altro suo grande amico, morto dieci anni fa, e della cui voce non riesco a fare a meno, Fabrizio De André.

Un prete contro, “angelicamente anarchico” (come si è autodefinito in un libro), il “prete degli ultimi”, quelli che la società rifiuta, che ama chiamare con una sottile forma di autocompiacimento “diversi”, e che lui sente vicini a sé pure se peccatori…

E’ bello quello che ha detto ieri ai suoi festeggiamenti (anticipati di venti ore al comune).

Lo riporto testualmente: «HO fatto tante cazzate, ma sono sempre stato dalla parte dei diritti. La cosa peggiore è l´indifferenza, per questo dico a tutti: su la testa!». Andrea Gallo prete, felicemente ottantenne («vabbé ragazzi, manca ancora una ventina di ore, però tagliamoci 'sta torta»), prima ancora marinaio e prima ancora partigiano «e il mio comandante era mio fratello Dino, eccolo lì seduto, lui era grande, sette anni di più: e il motto della nostra brigata era "osare la speranza", ed è valido ancora oggi. Vedere a 80 anni che la democrazia è subordinata alla sicurezza: no, no, non ci siamo. Sono tempi brutti, ma abbiamo una bussola, ossia la Costituzione, i primi dodici articoli io li recito dopo le altre preghiere, l´ho detto anche al cardinale Tettamanzi. Poi ci sono Gesù e il Vangelo, altre bussole importanti che però, come il chicco di grano, devono rimanere nascoste nel profondo». Prete scomodo, prete degli ultimi. «Comunista? Eh, la Madonna! Socialista? Ultimo dei no global? Mi sono state attribuite tante etichette - ha detto - ma io non ho scelto un´ideologia, a 20 anni ho scelto Gesù: ci siamo scambiati i biglietti da visita e sul suo c´era scritto 'sono venuto per servire e non per essere servito´».

Auguri don Andrea e grazie!, quello che fanno e dicono persone come te rendono la vita di un eterno agnostico, dubbioso e pessimista come me, meno dura e fanno essere più speranzosi…gramscianamentecristianamente!