domenica 2 dicembre 2007

Non è tutto perduto


Davvero una bella serata...

Giovedì 29 novembre, sono rimasti incollati più di 12 milioni di persone davanti a Roberto Benigni che, dopo tanta monnezza che ci sbatte in faccia “Raiset” quotidianamente, ha riportato la cultura in prima serata, una cultura non solo in senso stretto per la lettura di Dante, ma per come è riuscito attraverso Dante a parlare dell’amore, in tutte le sue forme, amore tra un uomo e una donna, amore omosessuale, amore per l’Italia, amore per la bellezza, amore per la democrazia, nel suo significato più alto... L’ha fatto con una abilità eccelsa, sferzante e divertente quando si è baloccato con la commedia dei politici nostrani, ponendo l’accento sullo psiconano e il ridicolo e volgare squadrismo borgataro dei vari Storace & C..., sul viscido Mastella, il lumacoso Bondi, il mefistofelico La Russa, lo schifoso Schifani, il debordante Ferrara, e giù giù fino a Calderoli, Borghezio,... (“vederli tutti insieme con Vespa a una puntata di Porta a Porta sembra di vedere una puntata di Star Trek!”); poi, risalendo, come Dante, dall’Inferno del panorama politico e televisivo attuale, attraversando le varie calciopoli, vallettopoli, passa a tessere le lodi dell’eroismo dei nuovi movimenti di giovani, nati per contrastare le mafie, tutte le mafie,...ci porta al vero Paradiso, la lectura del versi del V Canto dell’Inferno, facendoci commuovere fino alle lacrime, con la storia di Paolo e Francesca, storia di un amore universale, adulterino, ma di vero amore che continua anche all’Inferno, che supera ogni dimensione...

(“...amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona...”
)....

Beh...possiamo ben dire che tutta quella gente incollata alla tv ci fa sperare che il bisogno di una televisione più alta è diffuso e che, malgrado tutto, c’è ancora la possibilità di farla!

1 commento:

Luca ha detto...

mi sembra una cosa utopica credere che i direttori artistici possano accanto al guadagno considerare anche il valore culturale di ciò che propongono.

allo stesso tempo mi sembra una esigenza intima ed irrinunciabile...

dicono che la gente non vuole vedere le cose che "annoiano"..."il pubblico vuole divertirsi". eppure vengono smentiti dagli ascolti ogni volta che per caso passano qualcosa di culturalmente serio.

ci prendono come burattini stupidi! e sono loro che con la loro sottocultura rovinano i costumi di un paese!