venerdì 26 ottobre 2007

La “guerra permanente” perde il consenso



Ormai agli occhi di un osservatore critico, non addomesticato, quello della “guerra permanente” dell’Occidente non può non apparire come un sistema totalmente sprezzante di ogni tipo di regola democratica, ma al contrario un sistema che ha nel suo DNA il progressivo annullamento dei diritti civili... Un esempio di questo carattere fondante del sistema è la prigione di Guantanamo, strutturata nella totale assenza del rispetto umano (che dovrebbe stare alla base anche di un rapporto di prigionia!), che ha un solo significato...non certamente funzionale alla fantomatica “guerra al terrorismo”, ma un monito terroristico nei confronti di tutti gli oppositori del sistema. Del resto, il sistema militare stesso (non solo statunitense, ma di tutto l’occidente), che comprende anche la costruzione di nuove basi, nasce e si sviluppa separatamente e autonomamente, alla faccia della democrazia, nelle segrete stanze del potere, lontano dai cittadini, ma che si mantiene solo ed esclusivamente derubando questi ultimi.

Ora, un segnale forte di dissenso, nel nostro servile Paese, si avverte ed è crescente, “grazie” anche al movimento nato per contrastare il raddoppio della base militare USA a Vicenza, nell’area Dal Molin... Come si è potuto vedere anche nella enorme protesta del 17 febbraio scorso, il movimento c’è, è pacifico, malgrado i tentativi continui di farlo apparire come una massa di terroristi, è fatto da anarchici, compagni della sinistra antagonista, cristiani, cattolici, cittadini, che hanno deciso di non rinunciare alla propria libertà e alla propria vita, che vogliono respirare odori nuovi, non quelli fetidi di guerra, che hanno in cuore la speranza di invertire la rotta necrofila di chi lo comanda.

I segnali sono positivi, come l’aumento di obiettori di coscienza, le continue diserzioni anche sul fronte statunitense in Iraq e in Afganistan, la continua perdita di consensi dell’amministrazione Bush...

Questo testimonia che non è vero che manifestare il proprio dissenso è sterile, come dicono i benpensanti, ma serve e serve oggi più che mai.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

...senza parole!!!
...sai che per me è difficile restarne a corto...da buon "burattinaio"...
...cerco di organizzarmi un pò meglio con internet e...
...prepariamo questa inevitabile..attesa..necessaria.. RIVOLUZIONE!!!

p.s. Se gli "altri" vorranno seguirci...buon per loro...altrimenti...ce la facciamo anche e soprattutto...solo per noi!

Rimane il patto:
entro il 2018 si guadagna quel che si può e si parte per Siena...casolare in legno e pietra in collina...chitarra libri dischi video...e si inizia a "vivere" senza farci raccontare ancora una volta...la vita dagli occhi...
...scriveremo libri e canzoni...
alla Faber...o se preferisci...alla Gaber e Luporini...quando e se...ne avremo voglia!!!

Anonimo ha detto...

Caio Bonifacio. Cercherò di seguire il tuo blog
Giusi